Referenze

Prof. Angelo Calabrese - Critico d'arte

L'opera creativa di Anna Ruggiero è fuori del tempo del deserto e della solitudine; la sua lezione di vita affronta temi pregevoli, calati nel quotidiano, ma in un dialogo che mai si oblia della luce. Anna è una donna che esige conoscenza: presagisce, apprende, partecipa, ma per sua natura e formazione sa additare la felicità alla quale andare incontro. Non sa però desiderarla fuori dal ruolo assunto, dalla "dignitas" connotativa della forte personalità. La sua arte non è mai priva di fioriture e d'incantesimi, di momenti idilliaci, di meraviglie per cui, anche quando insorgono le malinconie, le nostalgie, queste sempre presenti, le consola con una carezza della mano o dello sguardo che comunica comprensione, giustificazione.
Questa donna che delicatamente, con pudore, sa confidare vertigini in lievi sussurri e custodisce nelle inclemenze invernali le sue primavere di colori impareggiabili, può parlare delle vicende del mondo con la competenza di chi veramente se ne intende. Anna appartiene ad una prestigiosa generazione, formata da maestri pienamente inseriti nelle vicende estetiche, specie quelle armate su opposti fronti, che avevano dato vita al fervore del nostro Novecento al suo sorgere.

Anna Ruggiero fina da bambina sapeva disegnare in virtù di una poetica istintiva e ispirata. Le sue stesse prime prove sono caratterizzate da una luminosa espressività mai disgiunta da un sottile sentimento del dolore, percepito come verità esistenziale. Ella si accostava ai grandi interrogativi, al mistero che negli anni sarebbe diventato il suo più vasto campo d'indagine. Avrebbe poi confrontato la sua vena nostalgica con quel brivido malinconico che, se è connotato, insorge come desiderio di qualcosa che noi stessi ignoriamo e pesa come una sorta di broncio interiore che gli occhi non denunciano, ma non consente al sorriso di aprirsi nelle pienezza di quella luminosità stupefacente per chi l'ammira. Anna cominciò presto a dialogare con le albe, le aurore, i tramonti sui secoli di pietra che sono brani di paesi e a quelli coniugò voli, ora ebbri, ora stanchi, così come s'annunciano i pensieri vaghi e silenziosi.

Il "narrato" nel segno e nella pittura della Ruggiero diventa davvero processo di metamorfosi e trasfigurazione. I frammenti, cioè gli indizi disseminati lungo i percorsi, hanno come effetto soste per incontri suggestivi con ulteriori parametri di spostamento di pensieri. E' come scoprire idee liberate l'una dall'altra in un intrigo che non deve essere vissuto nella sua complessità, ma riportato alla più semplice delle motivazioni.

Una cosa è certa: i casi della vita hanno reso la produzione della Ruggiero sempre più avvertita e più intensa. Da quella emerge una protagonista che non sa mentire a se stessa, che s'affretta, temendo che le ombre la inseguano e pertanto predilige sempre di più i fiori teneri, quando pensa alla vita che esige amore per avere senso.


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CRITICAL REMARK

As a powerful drawer and rather sharp interpreter of metaphors, Anna Ruggiero has for tears faced heavy themes and cycles of remarkable cultural appeal.
He subjects are quite up-to-date, at the turn of this century many of her intuitions acquire a poetical and didactic value.
Tecniqur and ispiration, independency and temper, a drawing that knows how to become epical or lyrical, a colour that grows dim or gets materialized in the human-like integrity where the tragoc sense and the catharsis moment make a real witness of out time out of this artist.
It is gained from history with the instruments of Art and the poeetical-semantic-chromatic power that makes painting a privilege of few selects.


 

 
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